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On line le linee guida Progetto LAKS

On line le linee guida del Progetto LAKS per produrre negli enti locali l’inventario delle emissioni climalteranti e il “Piano di Mitigazione e Adattamento”

Le città di Reggio Emilia (capofila) , Padova, Girona (Spagna) e Bydgoszcz (Polonia), insieme con Arpa Emilia Romagna (con il supporto tecnico di Indica srl, Reggio nel Mondo srl e Iclei Europe), hanno di recente concluso il progetto LIFE+ Ambiente LAKS (Local Accountability for Kyoto goalS).

Obiettivo principale del progetto è fornire alle città italiane ed europee strumenti per monitorare le emissioni “climalteranti” (in particolare anidride carbonica – CO2), valutarne l’impatto sull’ambiente e permettere, quindi, lo studio e l’applicazione di modalità d’intervento correttive, rendicontandone i risultati.

Grazie al progetto LAKS, Reggio Emilia, Padova, Girona e Bydgoszcz e Arpa Emilia Romagna mettono a disposizione di tutti gli enti territoriali le linee guida del progetto, che prevedono :

– un software gratuito che permette di convertire in modo automatico i consumi di energia di un territorio e di un ente – partendo dai consumi finali – in emissioni di gas climalteranti (inventario delle emissioni);

– le modalità e i format per realizzare il Piano di Mitigazione e Adattamento che coincide con il “Piano di Azione per l’Energia Sostenibile” richiesto dal Patto dei Sindaci.

Link alle linee guida on line

Al via i conti economici ambientali UE

E’ entrato in vigore il “Regolamento UE 691/2011/EU relativo ai conti economici ambientali europei” con il quale l’Unione Europea vincola gli stati membri a comunicare ogni anno i dati relativi a emissioni atmosferiche, tasse ambientali e flussi di materia.

Il regolamento istituisce un quadro comune per la raccolta, la compilazione e la valutazione dei “conti economici ambientali”, al fine di creare conti economici “verdi” come conti satellite del Sistema europeo dei conti.

I moduli del provvedimento, relativi a emissioni atmosferiche, tasse ambientali e flussi di materia, potranno essere in futuro estesi ad altre tematiche ambientali come energia , risorse naturali e gestione rifiuti. Un programma di studi pilota sarà elaborato dalla Commissione Ue.

Secondo il Regolamento, una volta che il sistema sarà pienamente operativo, i conti economici ambientali europei dovranno essere “usati in modo attivo e preciso in tutti gli Stati membri e nell’elaborazione di tutte le pertinenti politiche dell’Unione, quale elemento chiave per le valutazioni d’impatto, i piani d’azione, le proposte legislative e gli altri risultati significativi del processo politico”, ed inoltre “essere resi disponibili al pubblico su base regolare ed in forma comprensibile”.

In questo quadro normativo che si sta sviluppando a livello europeo non è difficile riscontrare alcune delle principali linee guida che hanno caratterizzato le attività del Gruppo di lavoro sulla contabilità ambientale.

La contabilità ambientale, o meglio i dati e le informazioni di cui ogni territorio dotato di un bilancio ambientale dispone, possono essere utili al sistema di comunicazione dati e stime richiesti dalla Commissione europea agli stati membri, inoltre può rappresentare lo strumento più immediato di trasparenza e rendicontazione, finalizzato anche a sensibilizzare l’opinione pubblica in relazione agli effetti ambientali dell’attività economica.

Per approfondimenti: REGOLAMENTO (UE) N. 691/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

Luana Gasparini- Comune di Ravenna, Susanna Ferrari – Comune di Reggio Emilia

Enti locali: rendicontazione e caos normativo

Il mondo degli enti locali italiani sta subendo, ormai da due anni, una completa rivoluzione del quadro normativo di riferimento, che ha visto l’avvio con l’emanazione della legge 42/2009 contenente i principi fondamentali del federalismo e con il decreto legislativo 150/2009 di riforma della Pubblica amministrazione (decreto Brunetta) e che è poi proseguito con le manovre finanziarie imposte dalla crisi e con la riforma dei sistemi contabili decreto legislativo 118/2011 sull’armonizzazione dei sistemi contabili. Di questo processo di cambiamento non si vede ad oggi ancora la conclusione a causa della precarietà della situazione economico-finanziaria del Paese, che vedrà probabilmente la necessità di ulteriori interventi correttivi di finanza pubblica.

In verità, per effetto della contemporanea emanazione, in particolare, dei decreti attuativi del federalismo comunale e provinciale e dell’adozione di pesanti provvedimenti contenenti tagli e decurtazioni alle risorse locali, le amministrazioni e con loro gli operatori di comuni e province devono affrontare ormai quotidianamente uno sforzo di “adattamento” e ridefinizione dei propri obiettivi che sta raggiungendo livelli quasi insostenibili.

In questa situazione, l’esigenza di rendicontazione alla propria comunità delle attività e delle politiche realizzate assume sempre maggiore importanza, ma si rende allo stesso tempo, sempre più critica.

Solo per fare qualche esempio:

  • il decreto legislativo 150/2009 – riforma Brunetta – prevede la Relazione sulla Performance ad ogni esercizio;
  • il decreto legislativo 149/2011– decreto premi e sanzioni (uno dei decreti attuativi del federalismo)- prevede la relazione di fine mandato, contenente gli esiti delle attività realizzate rispetto a quelle programmate;
  • i decreti legislativi 23/2001 (federalismo fiscale comuni) e 68/2011 (federalismo fiscale provinciale) prevedono la definizione dei “fabbisogni standard” sulla base di indicatori la cui definizione è in corso e che avranno funzione di benchmarking tra le amministrazioni locali;
  • il decreto legislativo 118/2011 di riforma della contabilità modifica la classificazione di bilancio per missioni e programmi, con l’adozione di principi contabili di competenza finanziaria che modificheranno completamente i concetti di accertamento ed impegno finora conosciuti.

Come appare evidente, gli obblighi normativi vanno nella direzione di rendere sempre più trasparente e “controllabile” l’attività delle amministrazioni locali, ma visto che sono dettate fondamentalmente da esigenze di controllo della spesa pubblica, tendono a standardizzare le informazioni e le prestazioni degli enti locali in un unico sistema di rendicontazione nazionale.

In questo “magma” in continua evoluzione, si inquadra il nostro lavoro di rendicontazione delle politiche ambientali che dovrà quindi affrontare in tempi brevi la sfida di adattarsi alle mutate esigenze delle amministrazioni.

La sfida della contabilità ambientale è dunque di inserirsi in questo percorso di cambiamento, integrandosi con i nuovi strumenti obbligatori per gli enti locali.

Chiara Bagatin, Dirigente Area finanziaria – Provincia di Rovigo