Il mondo degli enti locali italiani sta subendo, ormai da due anni, una completa rivoluzione del quadro normativo di riferimento, che ha visto l’avvio con l’emanazione della legge 42/2009 contenente i principi fondamentali del federalismo e con il decreto legislativo 150/2009 di riforma della Pubblica amministrazione (decreto Brunetta) e che è poi proseguito con le manovre finanziarie imposte dalla crisi e con la riforma dei sistemi contabili decreto legislativo 118/2011 sull’armonizzazione dei sistemi contabili. Di questo processo di cambiamento non si vede ad oggi ancora la conclusione a causa della precarietà della situazione economico-finanziaria del Paese, che vedrà probabilmente la necessità di ulteriori interventi correttivi di finanza pubblica.
In verità, per effetto della contemporanea emanazione, in particolare, dei decreti attuativi del federalismo comunale e provinciale e dell’adozione di pesanti provvedimenti contenenti tagli e decurtazioni alle risorse locali, le amministrazioni e con loro gli operatori di comuni e province devono affrontare ormai quotidianamente uno sforzo di “adattamento” e ridefinizione dei propri obiettivi che sta raggiungendo livelli quasi insostenibili.
In questa situazione, l’esigenza di rendicontazione alla propria comunità delle attività e delle politiche realizzate assume sempre maggiore importanza, ma si rende allo stesso tempo, sempre più critica.
Solo per fare qualche esempio:
- il decreto legislativo 150/2009 – riforma Brunetta – prevede la Relazione sulla Performance ad ogni esercizio;
- il decreto legislativo 149/2011– decreto premi e sanzioni (uno dei decreti attuativi del federalismo)- prevede la relazione di fine mandato, contenente gli esiti delle attività realizzate rispetto a quelle programmate;
- i decreti legislativi 23/2001 (federalismo fiscale comuni) e 68/2011 (federalismo fiscale provinciale) prevedono la definizione dei “fabbisogni standard” sulla base di indicatori la cui definizione è in corso e che avranno funzione di benchmarking tra le amministrazioni locali;
- il decreto legislativo 118/2011 di riforma della contabilità modifica la classificazione di bilancio per missioni e programmi, con l’adozione di principi contabili di competenza finanziaria che modificheranno completamente i concetti di accertamento ed impegno finora conosciuti.
Come appare evidente, gli obblighi normativi vanno nella direzione di rendere sempre più trasparente e “controllabile” l’attività delle amministrazioni locali, ma visto che sono dettate fondamentalmente da esigenze di controllo della spesa pubblica, tendono a standardizzare le informazioni e le prestazioni degli enti locali in un unico sistema di rendicontazione nazionale.
In questo “magma” in continua evoluzione, si inquadra il nostro lavoro di rendicontazione delle politiche ambientali che dovrà quindi affrontare in tempi brevi la sfida di adattarsi alle mutate esigenze delle amministrazioni.
La sfida della contabilità ambientale è dunque di inserirsi in questo percorso di cambiamento, integrandosi con i nuovi strumenti obbligatori per gli enti locali.
Chiara Bagatin, Dirigente Area finanziaria – Provincia di Rovigo